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Le domande frequenti dei genitori
Questa pagina è dedicata ad alcune delle domande, ne ho selezionate 4, che mi vengono poste con maggiore frequenza dai genitori.
Se non trovi la tua domanda scrivimi, sarò lieta di risponderti.
Mio figlio di 3 anni, sembra che non dica tutte le lettere e spesso non viene compreso dalle persone.
Mi consiglia di intervenire o di aspettare visto che è ancora piccolo?
Cara mamma,
nella mia esperienza consiglio di intervenire il più precocemente possibile. I bambini soprattutto quando sono molto piccoli non riescono ad esprimere bene le loro frustrazioni, ma sono consapevoli di queste e le reazioni possono essere a livello comportamentale le più diverse dal mutismo fino ad atteggiamenti di collera.
Spesso ci si sente dire : "va beh è piccolo , poi parlerà" oppure "ma si, signora, lasci passare il tempo e vedrà che migliora", in realtà questo non aiuta il bambino e può aumentare i tempi di riabilitazione ed avere effetti negativi anche nella scuola.
Il mio metodo riabilitativo, descritto in questo sito (metodo Drezancic), nasce per bambini molto piccoli ed è utile anche a livello preventivo, non è invasivo e viene visto dal bambino come un gioco e non come una riabilitazione.
In questi casi è sempre comunque consigliabile il consulto di uno specialista.
Ho un bambino che frequenta le elementari, spesso non vuole andare a scuola e si rifiuta di fare i compiti a casa.
E' pigro o può esserci qualche difficoltà?
Cara mamma,
a mio avviso non esistono bambini "pigri", spesso i bambini esprimono il loro disagio e le loro difficoltà attraverso modalità diverse come,ad esempio, il rifiuto. I sintomi descritti potrebbero essere il risultato di difficoltà nello svolgimento delle attività scolastiche.
Non conoscendo l'età del bambino sarò generica; le difficoltà scolastiche vengono raccolte sotto la sigla DSA (disturbi specifici di apprendimento), all'interno della quale si trovano difficoltà di lettura, di calcolo, di grafia e di ortografia. La diagnosi avviene alla fine della 2^ elementare per la lettura e alla fine della 3^ elementare per il calcolo, ma le difficoltà possono essere già visibili dall'ultimo anno della scuola materna e se individuate in tempo si possono svolgere attività preventive.
Il mio consiglio è quello di portarmi il bimbo ad una visita in maniera tale da verificare tramite appositi test, tarati per età, la presenza di difficoltà in maniera tale da ridurle e creare maggiore serenità nel bambino.
Ho portato mio figlio dal dentista per un controllo di routine, mi ha detto che dovrà mettere l'apparecchio e di consultare un logopedista.
Per quale motivo?
Caro papà,
probabilmente il dentista le avrà parlato di "deglutizione atipica".
Questo tipo di problematica deriva da una spinta in avanti della lingua che provoca lo spostamento dei denti e la loro apertura causando, ad esempio, un morso aperto.
Dal momento dello svezzamento del bambino (passaggio dal latte ad alimenti semi-solidi e solidi) si inizia l'evoluzione da una deglutizione infantile, con spinta in avanti della lingua, ad una adulta , con spinta della lingua indietro, questo lungo processo può interrompersi in una delle sue fasi.
La deglutizione atipica può essere facilmente corretta con esercizi appositi.
Nel bambino piccolo ad esempio può comportare, se non corretta, la cattiva pronuncia di alcuni suoni del linguaggio.
Il suo dentista le ha pertanto consigliato, giustamente, delle sedute logopediche per ripristinare una corretta funzionalità deglutitoria, cosi da non vanificare l'intervento ortodontico.
Il mio trattamento viene svolto con esercizi di rinforzo per la muscolatura impiegata nell'atto deglutitorio, che dovranno essere svolti anche a casa e con la riabilitazione della corretta masticazione tramite l'utilizzo di alimenti come pane, pizza focaccia, pasta, carne, prosciutto.
La mia bambina ha iniziato da poco a balbettare, fino a poco tempo fa parlava bene.
Sono molto preoccupata vorrei alcune informazioni.
Cara mamma,
la balbuzie viene definita come "Disturbo della fluenza".
Vanno distinte due forme: una fisiologica e una patologica; nel primo caso l'insorgenza avviene intorno ai 3 anni in assenza di casi di familiarità e insorge in bambini con un linguaggio fluente fino a poco prima, nel secondo caso insorge in età più avanzata e con diverse tipologie in questo caso solitamente ci sono altri casi in famiglia.
Il mio intervento nella prima tipologia viene svolto unicamente con i genitori, perchè proprio per il suo carattere fisiologico, non deve diventare un problema per il bambino. Vengono dati ai genitori dei consigli da seguire e viene monitorata l'evoluzione "da lontano". Nella seconda tipologia si lavora con il bambino/ragazzino in maniera più diretta con sedute e attività specifiche che portano alla riduzione dei sintomi nella vita quotidiana.
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