Discalculia
Disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.
Riguardo alla discalculia evolutiva, sulla base della Consensus Conference del 2009 (che prevede l'accordo dei rappresentanti delle principali organizzazioni italiane di professionisti che si occupano di disturbi dell'apprendimento) e della Legge 170/2010, si distinguono due profili, caratterizzati da:
Primo tipo: debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti numeriche (meccanismi di quantificazione, seriazione, comparazione, strategie di calcolo mentale, ecc.);
Secondo tipo: compromissioni a livello procedurale e di calcolo (lettura, scrittura e incolonnamento dei numeri, recupero dei fatti numerici e degli algoritmi del calcolo scritto).
La prima tipologia di discalculia è da intendersi come una sorta di «cecità ai numeri», ovvero, in altri termini, come l'incapacità del soggetto di comprendere le numerosità e, di conseguenza, di manipolarle.
La descrizione di questo tipo di disturbo si ispira agli studi di Butterworth (1999; 2005), il quale ha ipotizzato l'esistenza di un "cervello matematico", una struttura innata specializzata nel categorizzare il mondo in termini di numerosità. Questa ipotesi trova conferma anche nei risultati di altri studi, che hanno dimostrato come l'idea di numerosità sia innata e condivisa dall'uomo con altri animali situati alla base della scala filogenetica.
Nei bambini con questo profilo di discalculia si evidenziano infatti significative difficoltà fin dai primi anni di vita nell'esecuzione dei compiti più semplici: riconoscimento di quantità, counting, subitizing, comparazioni, ecc.
Il secondo profilo di discalculia si riferisce invece in modo specifico alla compromissione del processo di acquisizione delle procedure e degli algoritmi del calcolo.
Nella descrizione di entrambi profili di discalculia riveste una grande importanza l'analisi degli errori commessi dai bambini.
In sintesi, in ambito scientifico si tende a distinguere gli errori di calcolo in quattro categorie:
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Errori nel recupero di fatti aritmetici
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Errori nel mantenimento e nel recupero delle procedure
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Errori nell'applicazione delle procedure
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Difficoltà visuo-spaziali
Esempio di errori di procedura